Restauro e digitalizzazione sono attività spesso correlate. Di grande importanza, in tal senso, è l’attività di controllo e mappatura dei danni da parte del restauratore sui fondi destinati alla riproduzione fotografica. Tale attività è necessaria per stabilire quali volumi possono essere sottoposti direttamente alla digitalizzazione e quali invece presentano delle criticità che porterebbero a un reale rischio per l’opera di ulteriore danneggiamento in fase di scansione.
Queste operazioni sono fondamentali per la sicurezza del bene e di tutti gli operatori coinvolti in quanto spesso è possibile imbattersi in attacchi microbiologici che possono essere molto pericolosi per la salute. La verifica dello stato conservativo dei fondi viene effettuato attraverso un controllo puntuale sul singolo volume o unità archivistica, segnalando eventuali situazioni di pericolo per le opere e eventuali urgenze di intervento di restauro.
In presenza di supporti estremamente fragili e danneggiati, il restauratore agisce sul materiale effettuando piccoli interventi di restauro parziale al fine di stabilizzare i supporti evitando ulteriori danni o perdite di frammenti durante l’utilizzo degli scanner. Questi interventi supportati dalle linee guida fornite dal restauratore per maneggiare correttamente volumi e documenti, consentono agli operatori fotografici di eseguire la digitalizzazione del patrimonio in totale sicurezza.